Non solo biodiversità: Pieris brassicae come bioindicatore della qualità dell’aria

di Luca Dessì

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Durante il mio percorso di tesi magistrale, ho avuto l’opportunità di esplorare il mondo degli insetti da una prospettiva nuova e affascinante.

Il mio progetto di tesi si è concentrato su Pieris brassicae, comunemente conosciuta come cavolaia maggiore, e sul suo ruolo come bioindicatore della qualità dell’aria. Questo progetto mi ha permesso di scoprire che lo studio degli insetti non si limita alla biodiversità in senso stretto, ma può estendersi a importanti applicazioni ecotossicologiche.

La mia attività di ricerca consisteva nell’allevamento standardizzato della cavolaia maggiore, raccolta negli orti urbani di Torino, in gabbie divise per trattamento, secondo un gradiente di concentrazioni di particolato atmosferico (PM10). Ogni trattamento era sottoposto alle stesse condizioni ambientali, garantendo così la validità dei risultati. Una volta che le larve hanno raggiunto il quarto e ultimo stadio, dalla loro emolinfa è stato svolto il test dei micronuclei. Più erano numerosi i micronuclei nelle cellule prelevate, più il danno era importante.

Questo approccio mi ha permesso di osservare come le diverse concentrazioni di polveri influenzassero la salute e gli effetti negativi sub-letali su questi insetti. Questa esperienza è stata la mia prima immersione “scientifica” nel mondo delle farfalle. Ho scoperto come un animale così comune e spesso non apprezzato, considerato un pest per le colture di brassicacee, possa rivelarsi estremamente utile nel monitoraggio della qualità dell’aria. La cavolaia maggiore, infatti, può fornire preziose informazioni sulla presenza di inquinanti atmosferici, contribuendo così alla tutela della salute umana e della biodiversità che ci circonda. 

Il mio tirocinio mi ha insegnato che anche gli insetti più comuni possono avere un ruolo cruciale nella conservazione dell’ambiente. Pieris brassicae non è solo una farfalla comune, ma anche un potente e valido strumento per la valutazione della qualità dell’aria. Questo progetto mi ha aperto gli occhi sull’importanza di considerare ogni organismo vivente come parte integrante di un ecosistema complesso e interconnesso.

Luca Dessì