Frugando in biblioteca

di Alberto Zilli

Nel 55esimo numero della nostra Rubrica Metamorfosi parliamo di Acronicta psi (Linnaeus, 1758), appartenente alle Noctuidae Acronictinae e descritta in origine nel genere Phalaena Linnaeus, 1758. È una specie frequente e diffusa in tutta Europa, isole maggiori incluse, e si spinge nelle isole britanniche e in Scandinavia, e verso est, attraverso la Russia e la Turchia e l’Asia temperata, fino al nord della Cina. Presente anche in Libano e Israele.

Purtroppo le osservazioni identificate sulle base di fotografie di adulti non sono assolutamente affidabili per la presenza di altre due specie molto simili, e di una in particolare che è praticamente indistinguibile, come vedremo.

In Italia è presente quasi ovunque, Sicilia e Sardegna incluse, e la sua larva è legata ad un gran numero di latifoglie arboree e arbustive, tra cui: Acer, Aegopodium, Alnus, Amelanchier, Betula, Corylus, Cotoneaster, Crataegus, Hedlundia, Malus, Photinia, Populus, Prunus, Pyrus, Quercus, Rosa, Rubus, Salix, Sorbus, Spiraea, Tilia, Ulmus.

Ha di solito due generazioni all’anno, parzialmente sovrapposte.

Adulto ab ovo, Rocca di Papa (Roma), 20/9/2020.

Frequenta gli ambienti più svariati, inclusi i parchi urbani, dal livello del mare a oltre 1500 metri. Sverna come pupa, gli adulti sfarfallano dalle pupe invernali in primavera e volano da maggio ad agosto, e la larva è osservabile da giugno a ottobre.

Uovo

Le uova vengono deposte quasi esclusivamente sulle foglie delle piante nutrici, sia sulla pagina superiore che inferiore, e sono parzialmente trasparenti e molto schiacciate, ben poco visibili in natura e spesso soltanto sotto angolazioni particolari.

Rocca di Papa (Roma), 25/7/2020.

Rocca di Papa (Roma), 27/7/2020.

Rocca di Papa (Roma), 27/7/2020.

Larva L1

Le uova schiudono di norma dopo un paio di settimane. La larva di prima età è giallastra, con la capsula cefalica nera, e cinque segmenti rigonfi dorsalmente e decisamente più scuri: il primo segmento toracico, subito dietro il capo, e il primo, quarto, quinto e ottavo segmento addominale.

Ciascun segmento porta inoltre diversi piccoli tubercoli disposti regolarmente e leggermente più scuri del colore chiaro di fondo, da ognuno dei quali parte una lunga setola nera.

Durante l’accrescimento che precede la prima muta, i colori diventano via via più netti e contrastati: soprattutto il colore di fondo si ravviva, tendendo verso un giallo più deciso.

La larva appena nata si nutre della cuticola e dell’epidermide delle foglie e rimane di solito sulla pagina inferiore, dove la cuticola è più sottile e meno coriacea e la larva è meno visibile e quindi più protetta dai predatori.

Rocca di Papa (Roma), 31/7/2020.

Rocca di Papa (Roma), 31/7/2020.

Rocca di Papa (Roma), 2/8/2020.

Larva L2

Rocca di Papa (Roma), 3/8/2020.

Appena fatta la prima muta, la larva è un po’ più scura rispetto alla prima età, soprattutto dorsalmente, ma per il resto non ci sono grandi cambiamenti, oltre alle dimensioni, rispetto alla larva di prima età poco prima della muta.

Le dimensioni della capsula cefalica, e quindi anche delle mandibole, le consentono ora di mangiare le foglie in tutto il loro spessore, attaccandole dal bordo.

Larva L3

Alla terza età il quarto e quinto segmento addominale, che erano tra i cinque più scuri della prima età, tendono a schiarirsi e ad assumere una colorazione che si avvicina di più al terzo e sesto, e la loro porzione dorsale si schiarisce e comincia a delinearsi una banda continua dorsale arancione che va dal secondo segmento toracico all’ottavo addominale, interrotta solo dal primo addominale che accentua il suo colore nerastro e si alza dorsalmente rispetto ai vicini.

Sulla capsula cefalica compaiono delle aree rosso scuro, e su ciascuno dei due lati scuri dei segmenti addominali si notano adesso due segmenti verticali paralleli rossastri, ben visibili nella seconda e terza foto, che saranno presenti fino all’ultima età.

Rocca di Papa (Roma), 5/8/2020.

Rocca di Papa (Roma), 7/8/2020.

Rocca di Papa (Roma), 8/8/2020.

Larva L4

Alla quarta e penultima età la banda dorsale da arancione diventa gialla, i segmenti addominali quattro e cinque sono adesso praticamente identici a quelli a loro contigui, e la capsula cefalica passa da nera con macchie rossastre a rosso mattone con macchie nere: sono tutti caratteri che verranno conservati anche all’ultima età, tranne un particolare: la fascia laterale bassa, che comprende gli stigmi respiratori, è rosa e grigia, e diventerà di un bel bianco uniforme all’ultima età.

Rocca di Papa (Roma), 12/8/2020.

Rocca di Papa (Roma), 12/8/2020.

Larva L5

La larva alla quinta e ultima età raggiunge il massimo delle sue dimensioni ed è parecchio vistosa: bruna ventralmente, zampe incluse, presenta su ogni lato una fascia laterale bassa bianco puro, sopra alla quale c’è una fascia grigia con due segmenti rossi verticali per segmento, parzialmente bordati di nero, e dorsalmente la banda gialla uniforme, interrotta da una protuberanza assai pronunciata e nera sul primo segmento addominale e da una “gobba” nera sull’ottavo.

Rocca di Papa (Roma), 19/8/2020.

Rocca di Papa (Roma), 19/8/2020.

È attiva sia di giorno che di notte ed è facile trovarla sulle latifoglie arbustive anche in aree antropizzate.

Pratoni del Vivaro (Roma), 24/7/2008.

Cerredolo (Reggio Emilia), 13/7/2018.

Pupa

Alla fine del suo accrescimento la larva matura si interra per impuparsi, utilizzando gallerie già scavate o interrandosi a pochi centimetri di profondità se il terreno non è troppo duro e compatto, e costruisce una celletta pupale consolidata con la seta. Le foto che seguono mostrano tale celletta dissotterrata e aperta, con la pupa già formata visibile all’interno.

Rocca di Papa (Roma), 25/8/2020.

Rocca di Papa (Roma), 25/8/2020.

Rocca di Papa (Roma), 25/8/2020.

Adulto ab ovo, Rocca di Papa (Roma), 20/9/2020.

Adulto ab ovo, Rocca di Papa (Roma), 20/9/2020.

Il pattern di Acronicta psi risulta decisamente criptico sulle cortecce degli alberi, come si apprezza chiaramente dalle due foto che seguono.

Adulto ex larva, Pratoni del Vivaro, Rocca di Papa (Roma), 14/8/2006.

Adulto ex larva, Pratoni del Vivaro, Rocca di Papa (Roma), 14/8/2006.

Acronicta psi

Acronicta tridens

Acronicta cuspis

Adulto

Acronicta tridens è spesso un po’ più bruna e Acronicta cuspis più macchiata e contrastata rispetto ad Acronicta psi, ma l’identificazione degli adulti è tutt’altro che affidabile in base al pattern alare, soprattutto tra A. psi e A. tridens, che possono essere pressoché identiche.

Rocca di Papa (Roma), 20/9/2020.

Pestovo, regione di Mosca, Russia, 23/7/2009. (foto utente iNaturalist cossus, license CC BY-NC)

Pestovo, regione di Mosca, Russia, 13/7/2017. (foto utente iNaturalist cossus, license CC BY-NC)

Larva

Per fortuna, le larve all’ultima età sono facilmente distinguibili:

Acronicta psi ha una banda bianca laterale in basso da entrambi i lati, banda che è molto più scura nelle altre due specie.

Rocca di Papa (Roma), 19/8/2020.

Vieux-Manoir, Francia, 7/9/2023. (foto utente iNaturalist alex76fr, license CC BY-NC)

Beloborodovo, regione di Mosca, Russia, 29/7/2022. (foto utente iNaturalist pchelovek1205 (Pavel Kungurov), license CC BY-NC)

Acronicta tridens ha la banda dorsale con al centro una linea nera sottile, e la banda non è di colore giallo uniforme come nelle altre due specie ma, su ogni segmento, si alternano una zona arancione e una bianca o gialla.

Acronicta cuspis si riconosce a colpo d’occhio da A. psi, e ancora di più da A. tridens, per avere un vistoso ciuffo di setole nere, talvolta con l’apice biancastro, che parte dal dorso del primo segmento addominale e punta verso l’alto, risultando da tre a cinque volte più alto della protuberanza presente sullo stesso segmento in A. psi.

Pratoni del Vivaro, Rocca di Papa (Roma), 24/7/2008.

Distretto di Berislav, Kherson, Ucraina, 23/8/2021. (foto utente iNaturalist kudometal73, license CC BY-NC)

Barcelona, Spagna, 10/9/2015. (foto utente iNaturalist macronocturno (Óscar Mendez), license CC BY-NC)