Actias dubernardi
di Paolo Mazzei
Stavolta parliamo di una falena non appartenente alla fauna italiana né a quella europea: Actias dubernardi (Oberthür, 1897), descritta originariamente da Charles Oberthür come Tropaea dubernardi e dedicata al missionario Jules Étienne Dubernard, che raccolse due maschi nel villaggio di Cigu (o Tsekou), a oltre 2000m di altitudine, vicino a Cizhong e non lontano dal confine tra Tibet e Yunnan, nel sud della Cina, maschi che divennero i due sintipi della specie.
Appartiene alla famiglia Saturniidae e abita una buona parte della Cina sud orientale. Al di fuori della Cina è stata trovata a maggio del 2006 nel nord-est del Myanmar (Birmania), non lontano del confine con lo Yunnan, ed è presente, nel Natural History Museum, Los Angeles County, California, un singolo maschio che riporta nel cartellino “N. Vietnam, Ng Yuk Ming, 4.viii.1982”.
Abita le foreste di pini tra i 1500 e i 2500 metri di quota, ambienti con umidità molto alta e temperature, in particolare notturne, non molto elevate. Se si allevano le sue larve in cattività è necessario mantenere l’umidità oltre il 70% e non eccedere con le temperature, non superando i 22 °C diurni.
L’unica pianta alimentare larvale citata in letteratura è Pinus massoniana Lamb., presente nel centro e sud della Cina, nord Vietnam e Taiwan. In cattività accetta senza problemi Pinus sylvestris L., Pinus nigra J.F.Arnold, Larix decidua Mill., Cedrus deodara (Roxb.) G.Don.
Ha due o tre generazioni all’anno, a seconda della quota, e passa l’inverno come pupa all’interno del suo bozzolo.
Il dimorfismo sessuale è molto evidente, come si vede dalle due prime foto: il maschio ha il colore di fondo giallo tendente al verdino, con la costa delle anteriori e le aree marginali e submarginali di entrambe le ali, incluse le lunghe code, rosa/magenta.
La femmina, invece, ha le ali biancastre/azzurrine tendenti al verde, con il rosa/viola limitato alla costa delle anteriori ed alle code.
Le dimensioni delle ali e la lunghezza della code, invece, sono comparabili, anche se la femmina è di solito un po’ più grande e le ali del maschio sono molto più strette. Le antenne del maschio sono vistosamente bipettinate mentre quelle della femmina lo sono in misura decisamente inferiore, come vedremo alla fine parlando degli adulti.
Uovo
L’accoppiamento avviene nelle prime ore della notte: spesso la mattina presto, alle prime luci dell’alba, i due sessi sono ancora uniti o si sono appena staccati.
La deposizione delle uova comincia la notte successiva all’accoppiamento e si protrae per qualche giorno.
La femmina depone sulla corteccia dei pini o, più frequentemente, sugli aghi verdi. Le uova sono incollate singolarmente agli aghi o, più spesso, in gruppi fino a 15 – 20 uova, che aderiscono agli aghi e tra loro.
L’uovo è biancastro sporco, ovoidale più stretto da un lato, lungo circa 2.5 mm e largo 1.5.
Larva L1
La larva esce dall’uovo dopo una decina di giorni dalla deposizione, e fino a due o anche tre settimane a quote più elevate o con temperature comunque basse.
Qualche ora dopo la schiusa è molto scura ed è lunga sui 5.5 mm. Ha gli scoli sui segmenti toracici più sviluppati degli altri, scoli che hanno l’estremità rosso mattone scuro e sono dotati di setole più lunghe e più grandi.
Durante l’accrescimento il colore di fondo si schiarisce, tendendo al marrone rossiccio.
Gli scoli si schiariscono e tra di essi, trasversalmente in ciascun segmento, compaiono delle macchie sfumate nettamente più scure.
La capsula cefalica rimane scura e lucida durante tutta la prima età. Il primo segmento toracico ha una porzione dorsale anteriore scura. Le zampe toraciche sono nere, le false zampe addominali hanno una macchia scura laterale.
Larva L2
Alla seconda età il colore del corpo vira decisamente al rosso mattone chiaro, gli scoli dorsali, dorso-laterali e latero-ventrali si allungano, insieme alle singole setole che hanno origine dagli scoli dorsali dei tre segmenti toracici, ora molto lunghe e con la parte terminale bianca.
Gli spazi inter-segmentali rimangono scuri, e su ogni segmento le macchie scure sfumate tra gli scoli, che abbiamo visto subito prima della muta precedente, diventano ora più nette e più contrastate, ospitando gli stigmi respiratori biancastri.
La capsula cefalica delle larve L2 è rosso mattone come il corpo, ma lucida. Il primo segmento toracico non ha più la porzione dorsale anteriore scura e le false zampe addominali hanno perso la macchia scura laterale.
Nella pause tra successive fasi di alimentazione le larve L2 si spostano dall’apice degli aghi alla loro base, confondendosi assai efficacemente con il colore dei rametti e delle infiorescenze rossastre dei pini, al di sotto dei getti dell’anno che portano i nuovi aghi in via di sviluppo.
Nella foto che precede, una larva L2 in muta: questa muta trasformerà i toni bruni e rossastri delle prime due età nel verde brillante delle ultime tre.
Larva L3
Il colore della larva alla terza età cambia drasticamente: immediatamente dopo la muta la larva è di colore verde rossastro con gli scoli verde giallastro (foto successiva), ma diventa di un bel verde chiaro acceso dopo poche ore.
La capsula cefalica e le sei zampe toraciche sono ora marroni rossastre, mentre le zampe addominali e anali e il lato ventrale della larva hanno un colore simile ma leggermente più aranciato. Tutta la cuticola è ricoperta da piccoli granuli bianchi.
Tutti gli scoli portano setole nere, quelli dorsali con un pelo chiaro centrale aggiuntivo più lungo che è ancora più lungo sul secondo e terzo segmento toracico. Tutti gli scoli dorsali, dorsolaterali e laterali, a parte quelli toracici dorsali, hanno la porzione laterale madreperlacea argentata, dorata o verde lucido.
La porzione dorsale dello spazio intersegmentale tra il secondo il terzo segmento toracico presenta, muovendosi verso la parte posteriore, una sottile linea bianca, una fascia di un nero intenso e una fascia più stretta e limitata di colore rosso sangue scuro. Questa successione contrastata e accesa di tre colori, visibile come una sola striscia nera in posizione di riposo, diventa evidente quando la larva viene disturbata e piega la testa verso il basso, ed ha probabilmente una funzione di avvertimento e intimidazione nei confronti dei predatori.
La foto successiva mostra una larva all’inizio della terza età, come si intuisce dalle grandi dimensioni della capsula cefalica rispetto al corpo.
Nelle foto che seguono si può notare che il verde di fondo tende a scurirsi con l’accrescimento.
Larva L4
Niente cambiamenti importanti tra la larva L3 e quella L4: in ciascun segmento, al di sotto dello stigma respiratorio di color crema, una piccola macchia argentata o dorata a forma di goccia.
Su ogni segmento scoli, spiracoli e macchie a goccia sono collegati da una banda chiara, mentre le aree tra i segmenti sono bianche.
Le zampe addominali hanno la base verde puntinata di bianco, come il resto del corpo, a cui segue una macchia scura, un’area giallastra e l’estremità scura. Il colore delle zampe addominali è l’elemento più sicuro per distinguere larve di terza e quarta età.
A partire dalla quarta età, le larve possono produrre suoni con le mandibole quando vengono disturbate.
Larva L5
Immediatamente dopo la quarta muta la larva L5 ha la capsula cefalica verdastra, come si vede nelle prime due foto, in cui è visibile l’esuvia appena abbandonata dalla larva, ma dopo poche ora assumerà il colore definitivo, che ora è un marrone rossastro intenso con una banda scura laterale su entrambi i lati.
Le macchie argentate/dorate sugli scoli dorsali e dorso-laterali sono più grandi che alla quarta età, coprendo l’intera superficie laterale degli scoli stessi.
La banda toracica di allarme bianca, nera e rossa è ora ancora più intensa.
La larva L5 consuma completamente i singoli aghi di pino: rimanendo con le false zampe sul rametto, ne prende uno alla volta, piegandolo e cominciando a mangiarlo dall’estremità verso la base.
Pupa
Subito prima di impuparsi il colore verde di fondo si scurisce e acquista tonalità brune. La larva matura, alla fine dell’accrescimento, fila un bozzolo assai robusto sul terreno tra gli aghi ma spesso anche sui rami verdi, come si vede dalle foto che seguono.
Il bozzolo appena filato è bianco, ma diventa rapidamente marrone sotto l’effetto dell’umidità dell’aria o della pioggia.
Per vedere la pupa è necessario tagliare il bozzolo con attenzione per non danneggiarla. Le caratteristiche degli astucci antennali e alari sono assai simili nei due sessi e non consentono di differenziarli con sicurezza: ci si deve affidare piuttosto ai dettagli dell’estremità dell’addome.
Adulto
Gli adulti, eccettuato quelli della generazione prodotta dalle pupe svernanti, sfarfallano dopo tre/cinque settimane dalla costruzione del bozzolo. Le foto che seguono mostrano una carrellata di adulti, in cui i due sessi sono sempre facilmente riconoscibili, data la diversità del colore delle ali e il maggior sviluppo della pettinatura delle antenne maschili.
Links
Qualche sito in rete con informazioni e foto su questa specie: