Hemaris fuciformis
di Paolo Mazzei
Hemaris fuciformis (Linnaeus, 1758), descritta originariamente nel genere Sphinx Linnaeus, 1758, è una piccola sfinge macroglossina presente in quasi tutta Europa, tranne in Irlanda, Scozia, nord della Scandinavia e Russia artica.
Si spinge fino in Ucraina, Crimea, Urali, Kazakistan, Kirghizistan, parte occidentale della Siberia e Monti Altai. Si trova inoltre nel nord della Turchia e dell’Iran, in Georgia, Armenia e Azerbaigian, nord dell’Afghanistan, Tagikistan. Nel nord dell’India sono presenti popolazioni isolate.
È presente in gran parte dell’Italia ma decisamente più scarsa al sud: sporadica in Puglia e in Calabria, è probabilmente assente in Sicilia e Sardegna.
Le piante alimentari larvali appartengono alla famiglia delle Caprifoliaceae, e in particolare soprattutto al genere Lonicera L., 1753. Tony Pittaway cita come piante alimentari secondarie Symphoricarpos, Galium, Deutzia, Knautia, Cephalaria: mentre i Symphoricarpos, che sono comunque Caprifoliaceae, sono accettate dalle larve e le femmine vi depongono le uova, gli altri generi non trovano riscontro in Europa.
Ha abitudini diurne e abita ambienti di pianura, collinari e montani, dove siano presenti le piante alimentari larvali e dove gli adulti possano bottinare, in volo librato, sui fiori soprattutto di colore blu e viola, in particolare su Lamiaceae dei generi Ajuga, Salvia, Thymus, su Scabiosa, Buddleja, Lychnis e molte altre.
Le larve, come già detto, si cibano soprattutto di caprifogli (genere Lonicera), con una preferenza per Lonicera xylosteum, a portamento arbustivo, ma frequente anche su caprifogli rampicanti come Lonicera caprifolium, Lonicera periclymenum, Lonicera implexa.
Hemaris fuciformis ha due generazioni, la prima tra aprile e giugno, la seconda, più scarsa, tra luglio e agosto. Alle quote e alle latitudini più elevate ha spesso una sola generazione.
Uovo
La femmina depone singole uova, a volte anche due vicine, fissandole sulla pagina inferiore delle foglie di caprifoglio, di norma vicino all’apice dei rametti, scegliendo piante né troppo all’ombra né esposte al pieno sole.
L’uovo è quasi sferico e verde chiaro lucido, di circa 1 mm di diametro.
Larva L1
Alla schiusa, la larva di prima età è di un verdino molto pallido tendente al biancastro.
La larva delle prime due foto, appena schiusa, è nata con il cornetto caudale malformato; la terza foto mostra un altro individuo di prima età in muta verso la seconda età, con il cornetto sviluppato correttamente e con la colorazione del corpo che è passata ad un verde più deciso. Sono già visibili, anche se appena accennate, le righe dorso-laterali più chiare della seconda età.
Larva L2
Dopo la prima muta, la larva di seconda età non cambia molto, a parte le dimensioni: il cornetto caudale si allunga in proporzione alle dimensioni del corpo, rimanendo nero, e compare una coppia di linee longitudinali dorso-laterali chiare, ben visibili ma poco contrastanti con il colore di fondo, che è passato decisamente al verde, mentre le due estremità del corpo rimangono di un verdino-giallastro più chiaro.
Larva L3
Anche alle età successive, e qui siamo alla terza, la morfologia e la colorazione non mostrano modifiche importanti: la larva L3 ha il corpo e le estremità più o meno dello stesso colore verde-giallastro, e il cornetto si schiarisce leggermente sui lati, restando sostanzialmente nero dorsalmente.
Larva L4
La larva L4 è difficile da riconoscere dalla L3, se non si ha a disposizione un riferimento dimensionale: i lati del cornetto si schiariscono ulteriormente e la granulosità giallastra della pelle si infittisce e si accentua, ma l’aspetto della larva è praticamente lo stesso.
Le due foto successive mostrano la larva che era nata con il cornetto malformato.
Attraverso le tre mute, dalla prima età alla quarta, il cornetto si è parzialmente raddrizzato, pur conservando una leggera piega anomala verso l’alto.
La larva L4, verso la fine della quarta età, assume un aspetto più robusto e “alto” e la sezione del corpo diventa meno rotonda e più rettangolare, preludio di come diventerà dopo l’ultima muta.
Larva L5
All’ultima età la colorazione ventrale è decisamente marrone, riprendendo abbastanza fedelmente quella dei rametti dei caprifogli, e il confine tra il marrone ventrale e il verde laterale è costituito da una linea gialla più o meno evidente ma pressoché continua.
Il cornetto caudale, rettilineo nelle età precedenti, adesso appare leggermente incurvato verso il basso dopo il primo quarto basale. Le due linee dorso-laterali possono essere sia giallastre, eventualmente indistinte, o bianche, sia sfumate che ben contrastate. Gli stigmi respiratori possono essere contornati da un anello tra il viola e il marrone, assai evidente.
Pupa
Al termine del suo accrescimento la larva all’ultima età cambia colore, virando ad una tonalità tra il marrone dorsale e un verde scuro bluastro laterale, con dei riflessi viola, e scende dalla pianta per cercarsi un posto protetto per trasformarsi in pupa, di solito sul terreno, tra i detriti vegetali e le foglie secche alla base della sua pianta nutrice, dove fila un bozzolo leggero che incorpora foglie, rametti e terriccio.
Il colore scuro assunto dalla larva è ovviamente una buona idea in termini evolutivi, dato che andarsene a spasso sul terreno scuro con un vestitino verde brillante sarebbe un invito al ristorante per svariati predatori.
La larva matura, all’interno del suo bozzolo, si trasforma in pupa in un paio di giorni.
La foto precedente e le due successive mostrano la pupa, estratta con delicatezza dal bozzolo, dal lato ventrale, cioè quello in cui sono visibili i due astucci alari. Sugli astucci alari, in parte rossicci, sono evidenziate le venature che appaiono come linee più scure, soprattutto verso il margine alare, ed è una caratteristica della pupa di questa specie che la differenzia da quelle delle altre Macroglossinae.
La pupa può durare 15 – 20 giorni in estate, tra la prima e la eventuale seconda generazione, prima della schiusa dell’adulto, oppure tutto l’inverno e schiudere non prima del mese di aprile dell’anno successivo.
Adulto
Alla schiusa le ali dell’adulto sono ricoperte da scagliette opache con riflessi dorati (prima foto): le ali diventeranno trasparenti solo durante il primo volo, quando queste scaglie, fissate in modo molto leggero, verranno perse a causa della frequenza assai elevata del battito alare, mentre quelle rossastre che ricoprono i bordi sono ben più resistenti e rimangono sulle ali.
Il dimorfismo sessuale è molto ridotto, i due sessi si distinguono soprattutto per la lunghezza e lo spessore delle antenne: il maschio le ha più lunghe e spesse.
Specie simili
In Italia sono presenti quattro specie di sfingi di piccola taglia a volo esclusivamente diurno, una delle quali, Hemaris croatica (Esper, 1800), è presente solo marginalmente nell’estremo nord-est, al confine con la Slovenia. Vediamo qui sotto come distinguere Hemaris fuciformis dalle altre tre.
Hemaris fuciformis (Linnaeus, 1758)
Hemaris tityus (Linnaeus, 1758)
Hemaris fuciformis si differenzia da Hemaris tityus per la banda trasversale sull’addome rossastra anziché marrone scuro e per i bordi alari rossi più larghi di quelli della seconda specie (marroni).
Entrambe hanno le ali trasparenti.
Hemaris fuciformis (Linnaeus, 1758)
Hemaris croatica (Esper, 1800)
Hemaris fuciformis si distingue da Hemaris croatica per le ali non trasparenti della seconda, e in particolare per le ali posteriori di quest’ultima di colore rosso vivo uniforme.
Hemaris fuciformis (Linnaeus, 1758)
Macroglossum stellatarum (Linnaeus, 1758)
Hemaris fuciformis si distingue da Macroglossum stellatarum per le ali non trasparenti di quest’ultima, che ha il corpo e le ali anteriori di colore tra grigio e nocciola, senza traccia di verde oliva, e sulle ali anteriori delle linee trasversali nere.
Hemaris fuciformis, inoltre, si appoggia con le zampe anteriori al fiore nel quale inserisce la sua spiritromba, mentre Macroglossum stellatarum tiene le zampe sempre ripiegate all’indietro senza mai toccare il fiore sul quale si nutre.
Links
Qualche sito in rete con informazioni e foto su questa specie:
- Les Sphingidae de France (Jean Haxaire)
- Sphingidae of the Western Palaearctic (Tony Pittaway)
- Lepiforum e. V.
- Les Carnets du Lépidoptériste Français (Philippe Mothiron & Claire Hoddé)
- Lepidoptera and their ecology (Wolfgang Wagner)